Gennaro Sangiuliano ascoltato dalla Procura di Roma.
L’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, si è presentato presso la Procura di Roma per essere ascoltato in merito alla denuncia contro Maria Rosaria Boccia, che è indagata per violenza, minaccia a corpo politico e lesioni aggravate. I fatti contestati risalgono alla notte tra il 16 e il 17 luglio scorso a Sanremo, durante un acceso diverbio tra Sangiuliano e la Boccia. Secondo quanto riportato nella denuncia, Sangiuliano sarebbe stato colpito alla testa da Boccia, causando una ferita visibile, come dimostrano alcune fotografie scattate in eventi pubblici nei giorni successivi.
Accertamenti sui dispositivi elettronici di Boccia
L’indagine, condotta dai magistrati romani, è parallela a quella che coinvolge Sangiuliano stesso, indagato per peculato e rivelazione del segreto d’ufficio. La scorsa settimana, gli investigatori hanno avviato un’analisi approfondita dei dispositivi elettronici appartenenti a Maria Rosaria Boccia.
Durante una perquisizione effettuata nella sua abitazione di Pompei, i carabinieri del Nucleo Investigativo hanno sequestrato diversi dispositivi: tre cellulari (Samsung, Nokia e Apple), cinque schede di memoria, due pendrive, due computer Apple e un tablet. Inoltre, sono stati posti sotto sequestro anche gli occhiali Smart utilizzati dalla Boccia per effettuare riprese all’interno della Camera dei Deputati.
Ricerche nei dialoghi tra Sangiuliano e Boccia
Gli inquirenti stanno cercando di ottenere riscontri sui dialoghi avvenuti tra Sangiuliano e Boccia riguardanti una presunta gravidanza, oltre ai tentativi di Boccia di contattare il ministero per avere informazioni sulla procedura di nomina a consulente, che alla fine non si è concretizzata. Pare anche che la Boccia avrebbe contatto più volte contattato la moglie dell’ex direttore del Tg2 “con chiari riferimenti alla sua relazione extraconiugale con il marito”.
Tra le iniziative elencate pure la pubblicazione “senza consenso, di foto private nonché immagini oggetto di manipolazione che la ritraevano all’interno del ministero” e la divulgazione “progressiva e in modo frammentario” ai media e sui social di notizie “attinenti alla sua relazione con Sangiuliano, ai suoi rapporti con il Ministero e all’accesso a documenti di informazioni riservate del ministero, ogni volta alludendo alla disponibilità di altre notizie compromettenti per il ministro”. La situazione si fa sempre più complessa, mentre le indagini continuano a svelare dettagli inquietanti.